Breathwork
Il Respiro Consapevole
IL POTERE DEL RESPIRO
Il respiro è la vita.
E’ lo specchio di come viviamo.
E’dimostrato che l’80% delle patologie hanno delle concause nella cattiva respirazione. Il 60% delle persone respira in modo insufficiente.
Per comprendere l’importanza del respiro basta pensare a quanto possiamo stare senza mangiare: circa 40 giorni (l’uomo medio); senza bere: 2-3 giorni, ma solo pochi minuti senza respirare. Altro dato che non tutti sanno è che il respiro aiuta ad espellere le tossine fisiologiche responsabili dell’invecchiamento cellulare. Per avere un’idea, facendo attività fisica ne espelliamo il 15%, con la defecazione e le urine un altro 15% ma il restante 70% solo con la ventilazione polmonare.
In tutte le scuole spirituali si lavora sul respiro: yoga, induismo, tantra, sciamanesimo, nelle arti marziali, nel Tai Chi Chuan, nel Qi-Gong (dove si pratica la vera e propria arte del respiro)…
Il respiro agisce a più livelli: fisico, emozionale, spirituale.
Re-spirare= portare energia dentro.
Ma il respiro è soprattutto capace di rompere gli schemi responsabili dei nostri condizionamenti, cioè dei pensieri che ci impediscono di vivere al meglio la nostra vita.
In che modo?… Lo vedremo…..
Abbiamo visto come l’aria che respiriamo ed il processo stesso di respirazione svolgono un ‘azione essenziale per l’esistenza del corpo fisico, ma la funzione del respiro non si ferma a questo.
A tutti è noto, per esempio, come il manifestarsi di una qualsiasi emozione comprenda anche un’alterazione del ritmo o della profondità della respirazione: la paura provoca un’interruzione del respiro mentre l’eccitazione rende il respiro più profondo e rapido. Solamente nell’arco di una giornata sarebbe impossibile calcolare quante reazioni emotive proviamo, inoltre ognuno di noi a seconda del tipo di ambiente in cui siamo cresciuti e viviamo (ambiente sia da un punto di vista atmosferico – climatico che sociale – educativo ) ha sviluppato uno schema respiratorio o modo di respirare che conserva caratteristiche personali e riflette come siamo stati e siamo.
Quindi l’emozione provata, e spesso subita senza venire espressa come il corpo richiedeva, si congela nel nostro sistema cellulare come un ricordo, che non scompare ma anzi può somatizzare in un disturbo e in seguito, se non ascoltato, in malattia.
Il respiro è Olistico
Il respiro permette l’integrazione tra le nostre parti positive e le nostre ombre, cioè gli aspetti di noi che non ci piacciono o che vorremo cambiare. Questo riconduce tutto all’unità del nostro essere dove non c’è più separazione tra ciò che dice la mente ed esprime il corpo, dove le emozioni come rabbia, tristezza, paura si mescolano a quelle di gioia, pienezza, soddisfazione, pace.
Respirando è possibile accettarci per ciò che ognuno di noi è veramente, al di là delle maschere e dei condizionamenti. Il momento presente è quello che conta, ma nella nostra quotidianità siamo sempre proiettati nel futuro o angosciati dal passato…Il respiro ci riporta qui; attraverso l’attenzione al corpo ed i suoi segnali, attraverso le emozioni che riaffiorano e fluiscono liberamente.
L’esperienza che vive colui che respira in una seduta di Breathwork è unica ed inimitabile ed anche difficile da descrivere: la persona si sente avvolta dall’unità della propria energia che si esprime in ogni sua forma e dimensione, dalle immagini alle sensazioni fisiche, da pensieri illuminanti a intense emozioni.
Il respiro è alchemico
Il respiro trasforma ciò che ognuno di noi intende trasformare.
Se consideriamo l’essere umano nella sua complessità e complementarità delle sue parti ( fisica, mentale, emozionale e spirituale ) è chiaro che essendo queste integrate in un’unica unità, ognuna influenza e viene influenzata dalle altre e con il respiro si facilità questa importante comunicazione.
Dunque l’integrazione e l’accettazione di parti fino ad ora “sconosciute” di noi porta ad un’apertura a nuovi punti di vista e possibilità.
Possiamo vedere questa dinamica come un processo circolare che si esprime così:
Corpo=emozioni=pensiero=anima
Ma anche così:
anima=pensiero=emozioni=corpo
Sicuramente la trasformazione partirà da un’intenzione conscia o meno conscia della persona che sta respirando; potenzialmente è lei che possiede tutti i requisiti per potersi auto-aiutare e auto-guarire, mentre il respiro è solamente uno strumento efficacissimo per questa realizzazione.
Il respiro è creativo
La possibilità di creare pensieri belli o brutti è una nostra facoltà.
Col respiro lo possiamo fare più facilmente.
Tante volte siamo immersi in una nuvola grigia di energia stagnante che ci rende incapaci di affrontare anche il problema più insignificante.
Questo, come un circolo vizioso, si ripercuote costantemente nel nostro vissuto fino a farci credere che non ne usciremo mai.
E’ scientificamente dimostrato che l’energia segue il pensiero, cioè il nostro stato d’animo crea automaticamente la realtà che noi viviamo, spesso pensando di essere vittime di ripetute sfortune o situazioni ostili.
Ultimamente studiosi di Pensiero positivo hanno riscontrato come l’ottimismo, la fiducia in sé stessi e nella vita e l’amore per tutto ciò che circonda, possano davvero migliorare il benessere della persona, fino ad operare veri e propri miracoli.
Con il respiro, come abbiamo visto, è facile permettere alla nostra vera essenza di pace e di amore per noi stessi di venire fuori e di “abbracciare”ogni aspetto della nostra realtà. Si sviluppano sensazioni ed emozioni che creano ciò che vogliamo, ciò che è necessario per la nostra crescita personale.
Il respiro dona bellezza
La vera bellezza è frutto di un’armonia interiore.
Se guardiamo una persona, al di là di come può essere vestita o accessoriata, la vera bellezza la riconosciamo dagli occhi, dalla voce calma e profonda, dal modo di essere consapevole e centrata.
La pelle, essendo il primo scambio tra esterno ed interno, mostra anch’essa la salute e la freschezza di una persona, giovane e meno giovane.
Il respiro, favorendo l’ossigenazione dei tessuti, è responsabile del processo che ritarda l’invecchiamento e al tempo stesso conduce la persona non solo ad essere bella, ma a sentirsi bella. Questo perché il frutto di un lavoro interiore che unisce e non divide il nostro essere, dona automaticamente un equilibrio ed un’armonia che difficilmente passerà inosservato.
IL BREATHWORK COME STRUMENTO EDUCATIVO
Il Breathwork è considerato l’evoluzione del Rebirthing, in quanto si amplia inserendo aspetti quali la relazione ed il confronto con l’altro.
Il Breathwork si interessa alla realizzazione dell’ autoconoscenza come strada da percorrere per raggiungere il benessere interiore, quindi l’ambito in cui si muove appartiene all’ educazione proprio nel suo significato etimologico (da educere=portare fuori).
Non è competenza del Breathwork occuparsi di malattie fisiche e mentali, anche se migliorare la respirazione fisiologica ed il benessere interiore sono dei presupposti fondamentali per favorire la guarigione di alcuni disturbi del corpo e della mente.
Il Breathwork non è finalizzato a far “emergere traumi”, e non è una terapia, anche se può avere effetti terapeutici.
L’approccio educativo del Breathwork si sviluppa in primo luogo in una maggiore attenzione al corpo , questo corpo che viene ora trascurato ora esaltato nella nostra società ma mai vissuto e sentito come una parte importante che ci permette di conoscere ed indagare sulla nostra interiorità.
Un risultato immediato che può dare il lavoro col respiro è stare bene con il proprio corpo, sentirsi in armonia, più energici, più vitali, più attivi, più Vivi.
Ioltre il Breathwork permette la gestione della mente conscia .
Essendo il respiro connesso con l’apparato respiratorio, la circolazione sanguigna ed il cervello, il risultato per le persone che lo praticano è di pensare con maggior chiarezza e lucidità, avere maggiore concentrazione, creatività e intuizione.
Abbiamo già visto come il respiro ci offra la possibilità di scegliere. Riconoscere il proprio potenziale e decidere il proprio pensiero è uno degli aspetti più importanti per creare le basi di un cambiamento. Questo risulta possibile anche grazie alla gestione dei contenuti inconsci.
Il respiro si può considerare come una “chiave di accesso per l’inconscio”.
I contenuti inconsci affiorano tramite immagini, emozioni, pensieri o improvvise “illuminazioni”, come se la persona si fosse in quel momento “risvegliata” da’ un sonno profondo e vedesse per la prima volta la sua vita con occhi diversi.
Tutto ciò da luogo ovviamente ad una nuova consapevolezza che può produrre nel tempo dei cambiamenti significativi e pratici che conducono nella persona una maggiore attenzione a ciò che la circonda, una maggiore stima di sé e fiducia